La partenza è da Arquata Scrivia, paese di 6000 abitanti circa in provincia di
Alessandria ma a pochi chilometri dalla liguria e con gli abitanti dal sensibile accento genovese. Per raggiungere Arquata
si può prendere l' autostrada per Genova ed uscire al casello di Arquata oppure si risale la valle Scrivia da Tortona.
Un posto ideale in cui lasciare la macchina è vicino alla stazione: alla sinistra dell' uscita c'è una strada parallela
alla ferrovia poco trafficata e con diversi punti in cui parcheggiare.
La prima parte di questo itinerario è molto semplice: si risale la valle Scrivia sino a Busalla. Poco dopo Arquata Scrivia
si lascia il Piemonte e si entra in Liguria, si attraversa una specie di galleria e si continua sulla strada in leggero
falsopiano con una bella vista sul torrente Scrivia sulla sinistra. Il primo borgo attraversato è Isola del Cantone,
successivamente si passa per Ronco Scrivia e Borgo Fornari. La strada è una statale larga e in buono stato, il traffico
è ridotto ma le curve sono numerose e in alcuni tratti sale leggermente.
Si attraversano posti circondati da monti e all'ombra per molte ore al giorno, con lo Scrivia che scorre decine di metri
più in basso. A Borgo Fornari la valle si apre e diventa più luminosa e la strada continua in falsopiano fino a Busalla.
Si attraversa questo paese seguendo i cartelli per Genova, usciti la strada comincia a salire in maniera decisa,
ma ancor più di prima il traffico è scarso e la strada larga. Il passo dei Giovi è una salita piuttosto facile da questo versante,
ma non è da sottovalutare, in 2,5km di lunghezza sono frequenti tratti al 7% e considerando le 2 successive scalate è meglio non
esagerare da subito.
La discesa dai Giovi è veloce e divertente, l' asfalto è buono e il traffico scarso, con curve da pennellare e pendenze mai
forti. Finita la discesa inizia Pontedecimo, trafficato paese poco sopra a Genova. Lo si attraversa e ci si dirige in falsopiano
verso Bolzaneto, frazione di Genova in cui si trovano numerosi stabilimenti e ipermercati. Non si può di certo dire che
sia una zona particolarmente bella, con un traffico fastidioso e strade sopraelevate. Non mi ricordo la strada precisa per
arrivare all' inizio della salita della Madonna della Guardia, bisogna seguire i cartelli. L' imbocco si trova sulla destra
del torrente.
Il primo chilometro attraversa ancora case, dopodichè la strada non cambia sin quasi alla fine: 8km di strada larga,
con l' asfalto discreto, tutto circondato da alberi ma quasi tutto al sole, senza punti particolarmente panoramici
e con una pendenza fissa tra l'8% ed il 9%. L'unico momento di relax è quando viene attraversato una frazione, dove la strada
sale al 6%. E' una salita estenuante, il caldo e l' assenza di variazioni di ritmo obbligano a non salire a tutta.
Purtroppo la Madonna della Guardia è un importante santuario, perciò il traffico è elevato e nei giorni festivi bisogna
fare i conti con numerosi autobus in entrambi i sensi.
L' ultimo tratto è il più duro, con un km al 10% e gli ultimi 400m al 14% in paveé. Ormai la maggiore fatica della giornata
è fatta, ci si può rilassare al santuario ammirando il mare, i monti e anche il santuario in sè
La discesa può essere peggiore della salita nei weekend: il traffico abbondante e la strada che non permette sorpassi
obbliga a stare dietro a qualche pullman e a respirarne i gas di scarico... Sorpassarli può essere pericoloso, i rettilinei
abbastanza lunghi da permetterlo sono scarsi, mentre fermarsi a lato lasciando un certo vantaggio all' autobus può essere
deleterio, venendo sorpassati da qualcun' altro...
Finita la discesa si ritorna sulla strada per i Giovi, a Pontedecimo si gira a sinistra verso Campomorone seguendo i cartelli.
Fino a Campomorone il traffico è abbondante, dopo di chè sino a Serravalle non c'è più questo problema.
Sulla destra, indicato da un cartello, c'è la salita del passo della Bocchetta, famosa per essere affrontata tutti gli anni
nel giro dell' Appennino. Non è una salita molto dura, forse sopravvalutata, ma da non prendere alla leggera.
Il primo tratto è tra le case di Campomorone ed è il più duro, con diversi tratti oltre il 10%. Questo tratto è da fare
ad andatura normale pena patire per il resto dell' ascesa. La salita continua dura per un paio di km, poi nell' attraversare
Langasco spiana sin oltre il paese. Si ricomincia a salire in maniera decisa, però meno di prima, con la strada a tratti
ripida (10% max) e a tratti pedalabile. La carreggiata non è tanto larga, ma l' asfalto è buono, il traffico scarso e
molti punti sono ombreggiati. Un secondo tratto piano è nell' attraversare Pietra Lavezzara, poi per altri 3km la salita
non molla più e si continua con pendenze tra il 6% ed il 10%.
Lo scollinamento è posto ai 772m, da dove è possibile vedere Genova e la Madonna della Guardia, oltre alla strada appena
percorsa. La discesa verso Voltaggio è simile alla salita, ma tutta all' interno del bosco e man mano che si scende
la strada spiana.
Voltaggio viene solo sfiorato da questo itinerario, quindi si continua per la vallata che nel frattempo si è allargata,
così come la sede stradale. Si scende in maniera lieve verso Gavi, ma come per Voltaggio non si entra in paese, lo si sfiora
soltanto, infatti si gira a destra in direzione Serravalle. Poco dopo c'è l' ultima salita della giornata, la galleria
Monte Croce dei Rossi, 500m al 6%. Sino a Serravalle la strada è larga ed il traffico non fastidioso, anche se più sostenuto
rispetto a prima. Si continua in un falsopiano che a volte tira abbastanza, superato il quale c'è la discesa che porta sulla
statale dei Giovi. Si svolta a destra e dopo poco si arriva ad Arquata Scrivia, fine del giro.
Questo giro non è particolarmente lungo e nepure ha un dislivello elevato, però bisogna scalare 2 difficili salite in
successione e se si esagera poi si pagano le conseguenze. Ci sono numerosi tratti di piano in cui essere in gruppo permette
di risparmiare molte energie, i principali sono da Arquata a Busalla e da Voltaggio a Gavi. Sconsiglio questo itinerario
nei mesi estivi, la salita al santuario della Madonna della Guardia è tutta al sole e le quote non sono così elevate da
dimenticare l'afa.
Come rapporti consiglio un 39x27, anche se un 39x25 può essere sufficente.
Solo gli ultimi 400m del santuario hanno pendenze significative, però i tratti oltre all' 8% sono molto frequenti.
Se si vuole ridurre al massimo questo giro si può partire da Borgo Fornari e Voltaggio girare
a destra per ritornare alla partenza. Così si tagliano i tratti più noiosi e oltre 30km di strada.
Questo giro l'ho fatto nel Maggio 2005 e quella è stata l' unica volta che ho attraversato quelle zone, perciò non posso
essere molto preciso per quanto riguarda le strade e gli incroci. Comunque ci sono i cartelli e le strade attraversate sono
abbastanza importanti.
Altimetrie: Madonna della Guardia, Passo della Bocchetta